Fra pochi giorni tornerò in Georgia negli Stati Uniti d'America (è sempre importante specificare quale Georgia, cioè, non è quello del Caucaso!)
Sto pensando oggi a Thomas Wolfe, che ha scritto il romanzo "Non puoi tornare a casa." Naturalmente Wolfe aveva ragione, voleva dire che, per chi è andato via di casa, il concetto di "casa" sarà sempre più forte e vivace nei propri ricordi di quanto può essere nella realtà. Quando torni a casa, trovi inevitabilmente che qualcosa è cambiato. Non può rimanere sempre come una volta, non può rimanere esattamente come l'hai fissato nei ricordi. Il protagonista di "Non puoi tornare a casa" ha trovato questo fatto deludente e infinitamente triste.
Io invece, accetto la verità di Thomas Wolfe, ma per me non è deludente. Cerco di vivere "la vecchia casa" così com'è. Non è per niente vecchia per chi abita là ancora. Tutto cambia. Sono cambiato anch'io. Ognuno cambia, o diciamo, si sviluppa... a volte cresciamo, a volte facciamo anche passi indietro.
Certo che trovo nostalgia nei ricordi della bellezza della Georgia. Ma ho fatto certe scelte nella vita e una di quelle scelte è stato di venire a vivere in Italia. Sono ancora convinto di aver fatto bene. I bei ricordi della Georgia mi sostengono, fanno parte di me... anche la nostalgia fa parte di me. Non è assolutamente deprimente, anzi, la nostalgia di casa è qualcosa che aggiunge colore alla mia esistenza. Il calore, i ritmi lenti ma inesorabili, la generosità e la bontà della Georgia sono cose che fanno parte della mia anima e rendono la mia vita in Italia ancora più suggestiva e affascinante.
Allora perchè no? Ecco "Georgia On My Mind" dal grande Ray Charles.
"Georgia
A song of you
Comes as sweet and clear as moonlight through the
pines..."